domenica 9 settembre 2007

Carlo De Berardinis (senior I) 1888-1917
















CARLO DE BERARDINIS, senior

Ritrovata a Caoria di Canal San Bovo (TN), la salma dell’Alpino teramano, Carlo De Berardinis, nativo di Bellante ma residente (all’epoca dei fatti) a Roseto degli Abruzzi.

Giulianova alta lì, 9 settembre 2007.

Dopo anni di ricerche, in collaborazione con: il Ministero della Difesa Italiano-Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra; lo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano-Reparto Affari Generali dell’Ufficio Storico; l’Archivio di Stato di Teramo; il Comune di Canal San Bovo (TN); la Città di Roseto degli Abruzzi (TE); l’Associazione Nazionale Alpini di Trento, Feltre e Caoria e il Centro Studi Storici Primiero di Fiera di Primiero (TN), il nipote (Walter De Berardinis) del Caporal Maggiore degli Alpini Carlo De Berardinis, deceduto durante la 1° Guerra Mondiale1915-18, è riuscito a ritrovare il luogo della sepoltura e le vicissitudine che accompagnarono il 29enne soldato, nativo di Bellante (TE), ma residente a Cologna paese (TE).

I familiari, dopo la fine della 1° guerra mondiale, non erano mai riusciti a sapere con certezza il luogo della morte e della tumulazione. Alcuni parenti erano certi che il luogo della sepoltura fosse il Sacrario di Fogliano Re Di Puglia (GO) in Friuli Venezia Giulia, tanto che in passato si erano recati per omaggiare il loro compianto congiunto. Già nel 1996, il nipote Walter De Berardinis, si era messo alla ricerca del marito di sua nonna Grazia Di Bonaventura, attraverso i Ministeri e anche gli uffici periferici della sua provincia (comuni e archivi), ricostruendo il mosaico dei suoi spostamenti, fino al recentissimo ritrovamento del luogo della morte.

Per onorare degnamente la figura di questa persona, che lasciò la sua terra e i suoi familiari per combattere contro gli austroungarici, il nipote ha realizzato una targa commemorativa che sarà posta esattamente a 90anni dalla sua scomparsa (15 settembre 1917-15 settembre 2007) nella cappella di famiglia presso il Cimitero di Giulianova (TE). Sempre lo stesso giorno, presso la Chiesa di Sant’Antonio a Giulianova alta (centro storico), alle ore 18:30, sarà celebrata una messa in suffragio. La targa che sarà posta all’interno della cappella reca la seguente scritta:
A CARLO DE BERARDINIS
Ad excelsa tendo (Sempre più in alto) e Nec spe nec metu (Ne con speranze ne con timore), con questi due motti il valoroso Caporal Maggiore degli Alpini, Carlo De Berardinis (detto il Vecio) e il 7° Reggimento Alpini - Battaglione Feltre - 64° compagnia, conquistarono tra il 24 e il 27 agosto del 1917, il Monte Cauriol (a quota 2494). Il 15 settembre del 1917, all’età di 29 anni, a seguito delle ferite riportate, si spegneva nell’Ospedale da Campo n°131 di Caoria. Dopo 90 anni, dai tragici fatti, la famiglia lo ricorda per aver sacrificato la propria vita per l’unità d’Italia.
3 maggio 1888, Bellante (TE) 15 settembre 1917, Caoria di Canal San Bovo (TN)
Giulianova lì, 15 settembre 2007 - A cura di Walter De Berardinis
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In futuro, per ricordare degnamente i soldati giuliesi periti nei due conflitti mondiali, Walter De Berardinis sta raccogliendo varie testimonianze e ricordi cartacei e fotografici, per farne una pubblicazione.

Chi era Carlo De Berardinis senior

Di Walter De Berardinis
Carlo De Berardinis senior, nasce all’alba (03:00) del 3 maggio del 1888 a Bellante (TE) in contrada Collemoro, figlio di Gaetano e Annunziata Di Giangiacomo, entrambi agricoltori alle dipendenze della famiglia Tattoni di Bellante. Era il settimo di dieci figli (gli altri erano: Domenicantonio, Maria, Celeste, Olindo, Teresa, Giovina, Santino, Carmela e Giovanni). Solo in parte trascorrerà l’infanzia in questo paese, poco dopo, il papà Gaetano sarà costretto a trasferirsi presso un’altra famiglia di Mosciano Sant’Angelo (TE), i Savini, in contrada Ripoli, era il 1896. Successivamente alla decisione del padre di spostarsi di nuovo, il Regio Esercito Italiano lo chiama per la visita di leva, sarà giudicato idoneo il 14 aprile del 1908. All’età di 20anni parte militare, il 16 ottobre del 1908, inquadrato nel 1° Reggimento Alpini – Battaglione P.Dibeco), rimarrà fino al 1 settembre del 1910, quando viene posto in congedo con il 7° Reggimento Alpini. Durante i due anni di ferma obbligatoria, partecipò al recupero e al soccorso dei terremotati di Messina e Reggio Calabria, del 28 dicembre del 1908 (95.000 morti). Nel frattempo la sua famiglia si era di nuovo spostata, nei primi di dicembre del 1908, suo padre Gaetano si era trasferito in un'altra masseria più grande di proprietà della famiglia dei Mazzarosa-Devincenzi di Notaresco e Roseto degli Abruzzi. Qui si stabiliscono in località Cologna Paese, nel comune (oggi Roseto degli Abruzzi) di Montepagano (poi nel 1924 si trasferiranno definitivamente a Giulianova). Il 26 settembre del 1911, a causa della dichiarazione di guerra dell’Italia alla Turchia, ritorna sotto alle armi nel 6° Reggimento Alpini – Battaglione Verona, dopo 9 mesi di addestramento partirà per la guerra Italo-Turca. Il 20 gennaio del 1912 parte da Napoli alla volta della Tripolitania e Cirenaica e successivamente rientrerà il 23 aprile dello stesso anno. Dopo pochi giorni, il 26 aprile, verrà congedato con il 7° reggimento Alpini - Battaglione Feltre. Riceverà dal suo Comando una medaglia commemorativa per la “Campagna di Guerra Italo-Turca 1911-1912”. Intanto, il giovane Carlo, conosce e sposa il 29 aprile del 1914, nel comune di Montepagano e il giorno successivo, nella Chiesa Madre SS. Annunziata e Sant’Antimo, Grazia Di Bonaventura, una giovane ragazza di Cologna paese. L’anno successivo, il 24 aprile del 1915, sua moglie darà alla luce il primogenito di nome di Arturo. Il 10 maggio del 1915, prima della dichiarazione di guerra all’impero austroungarico (24 maggio 1915) da parte dell’Italia, Carlo lascerà Cologna paese con destinazione Verona. Dopo solo 13 giorni d’addestramento viene inviato in zona di guerra. Dentro la Valle del Vanoi, in Trentino Alto Adige, sulle montagne della catena del Lagorai. Rimarrà, senza più rivedere la sua terra natia, oltre 2 anni e mezzo sul fronte delle Alpi orientali. Il Caporal maggiore, a seguito delle ferite e delle malattie contratte durante la guerra, morirà la mattina (06:00) del 15 settembre del 1917, nell’Ospedale da Campo numero 131, allestito nella piccola frazione di Caoria di Canal San Bovo (TN). Il suo corpo verrà sepolto prima nel piccolo cimitero di guerra di Caoria e successivamente spostato nel Sacrario Militare di Castel Dante di Rovereto (TN). Con il 7° Reggimento Alpini, Battaglione Feltre, 64° Compagnia, tra il 23 e il 27 agosto del 1917 conquistò la vetta del Monte Cauriol (2494 m.), fino al 18 dicembre dello stesso anno. Sarà fregiato delle medaglie: dell’Unità D’Italia 1848-1918; della Guerra 1916-1918 e Interalleata della Vittoria 1915-1918. Oggi rimane una sola foto in divisa e le cartoline dal fronte che scriveva alla sua amata moglie Grazia.
Walter De Berardinis

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